Quando entrate in casa vi sembra di addentrarvi nella giungla, inciampando tra i giocattoli dei vostri figli, spaventandovi di fronte alla mole di panni sporchi ammucchiati tra il letto e il pavimento e disperandovi di fronte alle pile di piatti dei giorni precedenti?
Lunga vita alle padelle antiaderenti: come trattarle per farle durare
Quante volte è capitato di acquistare una nuova e bellissima padella antiaderente e di trovarla, poco dopo, rovinata e arrugginita?
Spesso non è colpa del prodotto in sé o di come viene conservato, ma è comunque importante prestare attenzione a piccole accortezze.
Come riuscire a mantenere una padella all’apice del suo splendore?
La padella ha origini antichissime, tanto che veniva già usata nell’antica Mesopotamia, ma era conosciuta anche in Grecia, dov’era chiamata téganon, e, nell’Antica Roma, nominata patella.
Nonostante i nomi differenti, ha delle caratteristiche particolari che la rendono unica e riconoscibile ancora oggi: la classica forma circolare con i bordi bassi e arrotondati, il fondo largo e piatto e il manico lungo.
I materiali usati per realizzarla oggi generalmente sono il ferro, l’acciaio, l’inox, il rame o l’alluminio, arricchiti dal rivestimento antiaderente in teflon.
Una caratteristica curiosa di questo tipo di padella è il foro posto sul manico che ha un duplice obiettivo: sistemazione temporanea del mestolo durante la preparazione del cibo o supporto per appenderla al muro.
La possibilità di appenderla risulta perfetta per la questione dell’asciugatura, che è un fattore fondamentale per la buona conservazione di questa pentola.
Quelle moderne hanno l’importante miglioramento del rivestimento antiaderente , che evita l’incrostazione del cibo sull’utensile o comunque ne facilita la rimozione
La regola base, per garantire loro una lunga vita è semplicissima: lavarla e asciugarla bene a ogni utilizzo.
Un normale lavaggio con detersivo per piatti a mano sarà normalmente sufficiente , infatti questo detersivo ha una formula specifica per eliminare lo sporco e sciogliere i grassi . Nel caso di incrostazioni più ostinate, saranno sufficienti un lavandino pieno di acqua tiepida e del detersivo per i piatti dove immergere la padella per 10 o 20 minuti. Questo serve a eliminare e scrostare eventuali avanzi di cibo e residui della cottura
Nonostante quanto si legge in Internet, puoi anche lavare le pentole antiaderenti in lavastoviglie, avendo cura di evitare che il rivestimento sfreghi contro altri oggetti e venga di conseguenza danneggiato.
Lavarla con cura, però, non basta. Ci sono anche delle pratiche da evitare assolutamente! Come prima cosa è necessario non utilizzare pagliette in lana d’acciaio o spugnette metalliche per rimuovere le incrostazioni.
Possono infatti graffiare le superfici della pentola e rimuovere - oltre ai resti di cibo - anche il teflon.
Seguendo questi semplici indicazioni le padelle antiaderenti potranno avere una lunga vita e magari, superare a pieni voti i cinque anni di attività, ovvero la durata stimata per questa tipologia di pentola.
Volete conoscere altri trucchi per pulire al meglio pentole ed elettrodomestici in cucina?
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