Quando entrate in casa vi sembra di addentrarvi nella giungla, inciampando tra i giocattoli dei vostri figli, spaventandovi di fronte alla mole di panni sporchi ammucchiati tra il letto e il pavimento e disperandovi di fronte alle pile di piatti dei giorni precedenti?
First Networking Roundtable: Sustainability
Quante volte vi siete sentiti raccontare un evento e siete divenuti ascoltatori passivi di un argomento noioso, imbrigliati dal senso del dovere e dal rispetto nei confronti del vostro interlocutore?
E quante altre volte avete avuto l'opportunità di provare proprio quell'esperienza che a parole vi sembrava insostenibile e rimanerne entusiasti, affascinati e con la voglia straripante di raccontarla a vostra volta?
Ecco, questo è quanto ci è accaduto martedì in occasione del "First Networking Roundtable: Sustainability".
Se avete partecipato almeno una volta ad una tavola rotonda su un tema tanto denso di significati e ricco di sfaccettature quale la "sostenibilità", sapete che il passo tra interessante e insopportabile è davvero breve e conoscete altrettanto bene il senso di inadeguatezza che si prova quando si vorrebbe esprimere un'opinione ma non si è tecnici esperti.
Quando abbiamo pensato all'organizzazione di questo incontro abbiamo sentito il bisogno vivo di cancellare con un sorriso tutte le lezioni frontali a scuola, i meeting con i microfoni, le tavole rotonde trascorse tra sorrisi imbarazzati e indossare un grande strumento di libertà: le cuffie!
Appuntamento alle 10.00 presso il Loft Vinci a Milano, ci incontriamo per una ricca colazione piena di parole scambiate timidamente e con un sottile senso di imbarazzo. Qualcuno si conosce, qualcuno mangia un pezzo di dolce, qualcuno cucina, qualcun altro continua a lavorare preparando strani vassoi, fogli e sacchettini...
Fatto l'appello, Paola e Matteo, i nostri due sorridenti assistenti di progetto, ci consegnano un paio di cuffie e ci invitano a sederci intorno ad un tavolo. All'improvviso dalla musica di sottofondo che ci stava cullando nei primi istanti appare una voce. "Benvenuti a Simona, Gloria, Carola, Cecilia, Francesco, Isotta e Daniele! Noi ci conosceremo più tardi di persona, nel frattempo vi guiderò all'interno di questo percorso attraverso il mondo della Sostenibilità".
In un attimo inizia il gioco!
Dodici parole da colorare, da esplorare attraverso il tatto, da conoscere con il gusto e con l'olfatto, stupendosi ogni volta di fronte alle associazioni che i sensi naturalmente creano senza che la mente possa intervenire.
La voce ci guida tra i pastelli e i fogli, ci chiede di associare le carte colorate di Dixit Jinx ad "ambiente", "morbido", "futuro", "igienizzato", oppure di frugare con le dita dentro un sacchetto chiuso e individuare la sensazione maggiormente vicina al concetto di "sviluppo", "fiducia" e "sporco". É però con l'olfatto e il gusto che ci immergiamo definitivamente nel gioco con l’entusiasmo proprio di un bambino. Che scoperta i dolci cristalli di zucchero e l’intensa alga wakame! Com’è strano riscoprire che l’ambiente può avere il sapore di ……………………. e il risparmio quello di ……………………………!
Ogni pregiudizio si azzera quando i sensi sono aperti e il gioco è lo strumento dell’esplorazione: la mind map intorno alla parola sostenibilità si crea quasi da sola, grazie alla presenza sapiente del nostro conduttore Carlo, che nel frattempo ci ha fatto posare le cuffie, ha preso forma ed è entrato fisicamente nel gruppo di lavoro.
Iniziamo a riconoscere anche le leggende metropolitane intorno al tema della sostenibilità e a capire, insomma, che anche quando si parla di questo argomento è facile incontrare un coccodrillo nelle fognature, ma non sempre si tratta di un animale vero!
Impariamo a confrontare il nostro punto di vista e quello degli utenti della rete e ci domandiamo quali per loro saranno i comportamenti virtuosi da tenere e quali invece sentiamo nostri; componiamo un puzzle di pensieri sulla finestra che ci permette di godere della splendida skyline di Milano, limpida e luminosa nonostante il temporale della sera prima e, grazie all’aiuto dell’illustratore Damiano, diamo una forma a tutte quelle parole chiave legate al tema della sostenibilità che abbiamo scoperto dentro di noi.
Il clima nel gruppo è completamente cambiato nelle ultime tre ore: c’è complicità, ascolto, relazione. Ognuno integra con grande armonia e complicità le proposte dei compagni di lavoro e si ride, si scherza, si balla anche insieme. Già, perché ad un certo punto… Sorpresa! Tornano le cuffie e una voce strana e sconosciuta ci chiede di lasciarci andare, di ballare, ballare anche nelle piazze, perché - anche se la prima volta la gente ti guarda come se fossi matto- alla fine non ci fa nemmeno più caso.
Dito in alto indicando il cielo, camminata sul posto con i gomiti stretti, spalle su, spalle giù e poi tutti liberi di lasciarsi andare: “No, not I, I will survive, as long as I know how to love I know I'll stay alive. I've got all my life to live and all my love to give and I'll survive… I, I, I will survive!”
Ci salutiamo solo dopo una breve intervista condotta dal nostro cameraman Andrea e mille sguardi pieni luminosi tra un piatto di humus con verdure, una pastasciutta e un dolce fatto in casa.
Le sensazioni continuano a tornare dirompenti, i ricordi di alcuni momenti intensi si susseguono e restano addosso come un buon profumo. E’ difficile lasciarsi dopo una giornata così.
Grazie a tutti i compagni di viaggio, Carola, Francesco, Gloria, Isotta, Simona, Carlo, Paola, Matteo, Andrea, Damiano, Anna, Cecilia, Ilaria e Daniele per la fiducia, la generosa partecipazione e per aver guardato insieme al futuro della sostenibilità con occhi nuovi.
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