Un insetto poco apprezzato, ma pieno di sorprese: la mosca.

Continuano gli appuntamenti di formazione di Puliti & Felici dedicati al mondo degli insetti promossi da Federchimica - Assocasa. Nella mattinata di lunedì 3 luglio, giornalisti, blogger e influencer sono stati invitati a una passeggiata didattica alla scoperta della mosca nel verde del Centro Ippico Lombardo di via Fetonte 21 a Milano. La struttura, che ospita oltre un centinaio di cavalli, è stata la cornice ideale per parlare di uno fra gli insetti più comuni e infestanti, che affligge non solo le abitazioni e i luoghi pubblici, ma in misura maggiore allevamenti di bestiame e maneggi. Guidati dall’ entomologo Simone Martini, i partecipanti hanno conosciuto più da vicino questo dittero, nome che identifica tutti gli insetti dotati di due sole ali, scoprendone le diverse specie esistenti e osservando dal vivo alcuni esemplari di larva, pupa e mosca, le tre fasi di evoluzione dell’insetto.

Nel corso della mattinata sono state svelate tante curiosità che hanno permesso di capire meglio il comportamento di questo insetto, come il fatto che la mosca sia un animale a sangue freddo e, quindi, più attiva d’estate , che sia attirata dalle sostanze zuccherine e dal giallo, due elementi utilizzati per costruire le esche, o ancora che il ronzio che produce quando vola e che tanto ci infastidisce è dovuto al vibrare dei bilancieri, due strutture che in origine erano ali, quasi invisibili all’occhio umano, che la aiutano a equilibrare il volo e ad atterrare.

L’incontro è stato anche l’occasione per imparare a difendersi dalla mosca, che ha una capacità riproduttiva elevatissima , senza creare danni all’ecosistema o alla salute dell’essere umano. La mosca, infatti, svolge un ruolo fondamentale nei processi di decomposizione del materiale organico ma, proprio perché si posa sulle deiezioni può essere vettore di batteri come salmonellosi, enterobatteri o protozoi , pur rimanendo non particolarmente pericolosa per l’uomo. La prima misura da mettere in atto in tutti gli ambienti, domestici e non, è la prevenzione da effettuarsi attraverso la pulizia e l’aerazione degli ambienti che rallentano la fermentazione degli alimenti, il corretto smaltimento dei rifiuti , la tempestiva raccolta porta a porta e l’installazione di zanzariere o esche che aiutano a monitorare l’infestazione.

Le successive misure si avvalgono della chimica , che negli anni ha creato prodotti sempre più evoluti e sicuri, autorizzati dal Ministero della Salute , che permettono di colpire la mosca nei suoi diversi stadi di crescita. Si va dai classici spray agli elettroemanatori perfetti per abitazioni e luoghi pubblici, sino a prodotti concentrati che vanno diluiti in acqua, pensati per allevamenti e maneggi. Buona regola per tutti è comunque leggere sempre le etichette riportate sui prodotti e aerare gli ambienti dopo l’utilizzo.

 

DOMANDE E RISPOSTE

Che cosa sono le mosche?

Le mosche sono dei ditteri; con le zanzare hanno la caratteristica comune di avere un solo paio d’ali. Con l’evoluzione il secondo paio d’ali presente in origine si è trasformato in due strutture, dette bilancieri, che servono all’insetto per equilibrare il volo. Si tratta di ali accessorie molto piccole, quasi invisibili a occhio nudo, che vibrano e servono per stabilizzare il volo dell’insetto e aiutarne l’atterraggio. Il tipico ronzio che sentiamo quando le mosche volano è causato proprio da questo secondo paio d’ali.

Quante specie esistono? E quante ce ne sono in italia?

Esistono centinaia di specie di mosche, ma in Italia ne sono state rilevate alcune. Da uno studio triennale (2009-2011) effettuato nel padovano, nel quale l’area di osservazione è stata suddivisa in griglie di 1,5 X 1,5 km o 1,5 X 3 Km di lato al cui interno sono stati posizionati dei pannelli cromotropici (color giallo), è emerso che le specie di mosca maggiormente presenti appartengono alle famiglie Muscidae, Fannidae, Calliphoridae, Sarcophagidae e Scatophagidae . Le mosche catturate sono state anche testate per la ricerca di agenti patogeni trasportati meccanicamente come Listeria e Salmonella, ma non ne è stata riscontrata alcuna presenza. Oltre alla mosca domestica troviamo:

Mosca carnaria - S arcophaga carnaria

La mosca carnaria, conosciuta volgarmente come mosca grigia della carne, presenta larve necrofaghe che si sviluppano su substrati organici animali in decomposizione. La mosca carnaria, a differenza della mosca domestica che produce uova, è larvipara, cioè espelle direttamente le larve, completamente formate, sul cadavere. Questo è il motivo per cui se si lascia una bistecca all’aria aperta è possibile trovarvi sopra delle larve di mosca che iniziano subito a nutrirsi della carne. Alla nascita misurano qualche millimetro e raggiungono 1,8 cm da adulti (mentre la mosca domestica misura al massimo 1 cm).

Piccola mosca domestica - Fannia canicularis

La mosca che noi vediamo girare in tondo vicino ai lampadari e disegnare traiettorie sul soffitto non è la mosca domestica, ma la piccola mosca domestica, la cosiddetta Fannia canicularis, un fannide che assomiglia alla mosca e ha come habitat soprattutto gli immondezzai: è molto più piccola e la sua caratteristica è quella di disegnare instancabilmente traiettorie triangolari.

Moscerino della frutta o del vino – Drosophila melanogaster

I moscerini sono sempre ditteri e quindi parenti delle mosche domestiche, ma si sviluppano soprattutto su substrati in fermentazione (frutta marcescente, resti della vinificazione, ecc) e in decomposizione. Gli adulti hanno dei recettori potentissimi, capaci di recepire per decine e decine di metri gli odori per deporre le uova. Per questo l’umido va buttato via ogni giorno. I moscerini, piccolissimi e velocissimi, si riproducono in fretta.

Mosca delle mansarde – Pollenia rudis

Le mosche appartenenti al genere Pollenia , conosciute anche come mosche delle mansarde, sono degli i nsett i infestanti domestici. Sono leggermente più grandi e scure delle comuni mosche domestiche e si muovono più lentamente. In autunno entrano nelle abitazioni in gran numero, soprattutto nelle parti più alte delle abitazioni (sottotetti). Gli adulti di mosca sono in grado di penetrare attraverso delle piccole aperture, nelle intercapedini del muro, dei controsoffitti e degli interstizi alla ricerca di un sito di svernamento. Gli adulti depongono le uova nel terreno e le larve si nutrono di lombrichi.

Sirfidi - Syrphidae

Sono mosche che hanno un aspetto simile alle vespe e hanno un ruolo importante come impollinatrici. I sirfidi rappresentano un esempio di mimetismo batesiano adottato da certe tipologie di mosche per difendersi da predatori. Si nutrono di nettare e sostanza zuccherine e impollinano i fiori. Le larve, di alcune specie, sono molto particolari, assomigliano a dei girini: vivono in acqua e si trovano soprattutto nei pozzetti stradali, nelle acque in cui c’è molta carica organica e nelle stalle con concimaia all’esterno.

Esistono insetti simili alla mosca che non sono mosche?

Sì! Il tafano che ha un apparato boccale incisore succhiante: le mandibole tagliano per creare una ferita da cui fuoriesce il sangue con cui si nutre. La Panorpa comunis che non appartiene all’ordine dei Ditteri bensì dei Mecopteri ed è conosciuta come “mosca scorpione”, in quanto nel maschio è presente una “coda” che assomiglia quella di uno scorpione, che non è un pungiglione, ma l’organo genitale dell’insetto.

Grazie alle politiche di riciclo dei rifiuti ci sono meno mosche?

La mosca è prevalentemente presente in aree periurbane ai confini con le aree rurali dove avvengono spesso smaltimenti di materiale organico talvolta non realizzati in modo adeguato, causando una proliferazione di mosche che entrano nelle abitazioni. La raccolta porta a porta e la conseguente eliminazione di cassonetti in molte città ha portato una diminuzione del problema della mosca proprio perché è venuta meno la presenza di cassonetti che non venivano gestiti in modo corretto, non venivano puliti ed erano maleodoranti. Tutto ciò fungeva da ricettacolo per le mosche, ma anche per altri insetti come ad esempio vespe e calabroni.

In che modo la mosca ci è utile?

La mosca ha un ruolo importante nei processi di decomposizione del materiale organico come ad esempio le carcasse degli animali che non vengono raccolte e smaltite (cani, gatti, ratti, colombi). Il problema insorge quando la loro presenza è abbondante. Vivendo su materiale organico in decomposizione le mosche possono essere vettore meccanico di batteri come la salmonellosi, gli enterobatteri, i protozoi e le uova di vermi responsabili di parassitosi nell’uomo, soprattutto nei paesi in via di sviluppo. Non sono comunque il vettore di malattie più importanti e impattanti fra gli insetti; zanzare e zecche, ad esempio, sono più pericolose.

Da cosa sono attirate le mosche?

Le mosche sono attratte dalle sostanze zuccherine. Un modo per monitorare la presenza di mosche è quello di utilizzare dei pannelli cromotropici colorati di giallo, tinta che attira la mosca, con un fondo di colla e cosparsi da una sostanza zuccherina come il miele.

Come si nutre la mosca?

La mosca ha un apparato boccale lambente succhiante, una proboscide. Se la sostanza è liquida viene risucchiata direttamente; se è solida la mosca rigurgita saliva e sostanze litiche che hanno il compito di sciogliere lo zucchero che verrà poi riassimilato succhiandolo attraverso la proboscide. Potremmo definirla una digestione esterna.

Come assaporano i cibi?

Quando vediamo una mosca che si sfrega le zampette stiamo assistendo al suo assaggio del cibo: sugli arti ci sono dei sensilli (strutture recettive) che vengono strofinati sull’apparato boccale per capire se la sostanza è appetibile oppure no. Chi produce prodotti da esca, lavora molto su come attirare la mosca. Gli insetti comunicano attraverso messaggi chimici e la mosca comunica attraverso il ferormone Z9 tricosene che viene utilizzato nella formulazione di molte esche in commercio. La combinazione fra questo ferormone e gli additivi alimentari ha un ruolo molto importante per l’appetibilità delle esche.

Come sono le larve di mosca?

Sono apode, cioè prive di zampe, sono bianche e vivono all’interno di materiale organico con umidità 60-70% o terreno umido di 70-80% di umidità. Quando sono giovani vivono in profondità perché la temperatura è più elevata, per poi risalire in superficie man mano che avviene la trasformazione da larva a pupa a mosca. Questi insetti, che subiscono una metamorfosi completa, sono detti olometaboli, ovvero attraversano tre diversi stadi: pupa-larva-adulto. La mosca allo stadio di larva vive in profondità all’interno del materiale organico dove la temperatura raggiunge anche i 35 gradi, per spostarsi allo stadio di pupa (in questo stadio appare come un bozzoletto marroni di 7-8 mm) più in superficie, dove la temperatura si aggira mediamente intorno ai 15-20 gradi. Man mano che si avvicina alla superficie la mosca incontra meno difficoltà a uscire una volta che si è aperto il bozzolo. Dopo 2 giorni dall’uscita dal bozzolo la mosca può già accoppiarsi: la femmina una volta sola, il maschio più volte. Con un solo accoppiamento è in grado di deporre uova per tutta la durata della sua vita, più volte, centinaia di volte, fino a 1000 uova; ha, quindi, una capacità riproduttiva molto elevata.

Esistono mosche che depongono larve sottopelle?

Nei paesi tropicali ci sono delle mosche che creano delle miasi: le larve creano delle gallerie sottocute. La mosca depone le uova all’interno delle ferite o in determinati punti dell’organismo e le larve crescono sottopelle di uomini e animali. Le larve, dunque, si nutrono di tessuti vivi e possono arrivare all’intestino. In Italia fortunatamente non esistono specie dannose per l’uomo.

La mosca può essere pericolosa per l’uomo?

La mosca vive in ambienti molto sporchi, pertanto l’unico pericolo è la contaminazione delle superfici, ma è sufficiente prevenirla evitando che le mosche entrino all’interno degli spazi domestici o dei locali pubblici, dove c’è manipolazione di alimenti. Basta adottare misure come barriere d’aria in ristoranti o dislocazione di esche o trappole all’esterno che permettono di intercettare le mosche prima che entrino.

Sono pericolose per i bambini?

No, non sono pericolose. Si tratta di un insetto fastidioso, ma non ha grande importanza dal punto di vista sanitario.

Perché alcune mosche pungono?

Le mosche possono anche pungere: le femmine hanno un apparato boccale pungente-succhiante. Le femmine per riprodursi e deporre le uova hanno bisogno di sangue ed effettuano pasti di sangue. Sono le femmine che pungono normalmente, ma nella specie di mosca cavallina pungono anche i maschi per portare a maturazione gli spermatozoi ed effettuare l’accoppiamento. Esiste una mosca, la Stomoxis calcitrans , ossia la mosca cavallina, che punge la parti basali degli animali che infatti sono soliti scalciare se punti. Anch’esse hanno come habitat ideale le deiezioni con un range di umidità che spazia dal 60 all’80 %. Un modo per prevenire la loro comparsa è quello di ridurre l’umidità del materiale organico delle stalle perché le larve senz’acqua vanno incontro a disidratazione. Nemmeno ambienti troppo umidi sono adatti (liquami) perché se l’umidità supera l’80% non si riproducono.

Come fanno le mosche a essere così veloci quando si tenta di prenderle? Hanno una super vista?

Le mosche hanno il corpo ricoperto di peli ricchi di recettori che le fanno percepire le modificazioni ambientali. Hanno due occhi molto sviluppati e una vista a 360 gradi, quindi, riescono ad avvertire anche il movimento dell’aria.

Come difendersi in casa?

Il condizionatore è un buon alleato perché aiuta a tenerle lontane. Le mosche sono animali a sangue freddo e non amano le temperature basse: d’estate sono molto vispe, quando le temperature si abbassano i riflessi sono meno attivi. Anche la zanzariera è un ottimo strumento di difesa.

Che prodotti usare per prevenire e per gestire la convivenza?

La mosca è portatrice di vettori e parassiti pericolosi per la salute. Nel corso degli anni la chimica si è evoluta: non esistono più i ddt degli anni Cinquanta, ma tanti sistemi più sicuri in quanto tutto quello che si trova oggi in commercio è registrato e autorizzato dal Ministero della Salute. Il settore è fortemente normato; vengono effettuati studi e analisi che vengono valutati dal Ministero per verificarne la conformità sul mercato. I prodotti che si trovano nei supermercati e nei negozi specializzati possono essere usati tranquillamente nel rispetto delle istruzioni contenute in etichetta. È importante leggere l’etichetta per sapere come usare prodotto in modo sicuro. In Italia l’iter per ottenere un presidio medico-chirurgico può durare anche 1 anno, 1 anno e mezzo; ora che stiamo entrando in una fase europea possono volerci anche 5 anni. L’industria è impegnata in uno sforzo continuo per creare prodotti sempre più sicuri per l’uomo e l’ambiente.

Come difendersi dalle mosche in un maneggio o in un allevamento?

Si possono chiamare delle imprese specializzate che effettuano una lotta integrata alla mosca. Non si va a caccia della singola mosca, si interviene solamente quando il problema raggiunge una certa soglia di tolleranza. Il monitoraggio è importante per capire quando la popolazione della mosca diventa un problema e la prevenzione è sempre il primo passo. Non bisogna lasciare deiezioni all’aperto e fare tutto il necessario affinché la mosca non depositi le uova. Esistono dei prodotti che sparsi nei letamai, ad esempio, impediscono alla larva di diventare farfalla: sono i cosiddetti regolatori di crescita e intervengono in un momento preciso dello stadio larvale, impedendo alla pupa di trasformarsi in adulto. Se non si è riusciti a bloccare la riproduzione a quello stadio, allora si può intervenire con prodotti adulticidi. Per i maneggi esistono concentrati da diluire in acqua e spruzzare sui muri, sugli ambienti e sui terreni su cui la mosca si posa.

E a livello domestico?

Spegnere le luci delle stanze; le mosche sono attratte dalla luce e scappano dal buio. Anche il condizionatore è un buon alleato, perché si tratta di animali a sangue freddo che non amano le basse temperature, motivo per cui d’estate sono molto vispe, ma in autunno-inverno i loro riflessi sono meno attivi. Anche la zanzariera è un ottimo strumento di difesa. Per quanto riguarda i prodotti chimici esistono i classici spray oppure gli elettroemanatori che spruzzano automaticamente. Vanno usati solo se c’è bisogno e soprattutto è importante aerare la stanza prima di soggiornarvi. L’iter raccomandato consiste nel chiudere la stanza, spruzzare per 3 o 4 secondi, uscire dalla stanza e infine aerare. Non c’è bisogno di creare nuvole di insetticida. Gli insetticidi vanno usati senza eccedere. La mosca è un insetto tra i più resistenti e c’è il rischio che con il tempo diventino inefficaci, se pensiamo che in 1 anno nascono 15-20 generazioni (3 cicli al mese), è normale che vengano selezionati i ceppi più resistenti. Purtroppo manca la cultura della prevenzione che è importantissima anche per gli allevamenti. In area urbana il problema è diminuito molto, ma dipende anche dall’ambiente, se è asciutto la mosca non si riproduce.

Esistono trappole meccaniche?

Per quanto riguarda le trappole meccaniche meglio preferire le lampade con fondo in colla e non quelle che friggono, perché una parte dell’animale può finire ovunque e contaminare luoghi come ospedali o ristoranti. Il pannello collante, inoltre, aiuta anche a monitorare e a capire che insetti ci sono. Esistono poi sistemi utilizzati nel settore professionale (magazzini dove si manipolano derrate alimentari) come i diffusori di piretro che hanno anche una funzione repellente.

In un giardino si utilizzano prodotti diversi da quelli in casa?

I prodotti per la casa sono efficaci anche in giardino, anche se lo scenario è diverso. Occorre intervenire in modo più pesante, si sconfina in ambito professionale. Ad esempio nelle abitazioni rurali, proprio come negli allevamenti, si utilizzano prodotti concentrati che vanno diluiti e spruzzati sui muri all’esterno.

Sono sicuri i prodotti chimici?

I prodotti in commercio sono tutti autorizzati dal Ministero della Salute. Purtroppo non esistono prodotti completamente atossici, ma la ricerca rispetto a vent’anni fa ha fatto passi da gigante (es. allevamenti) e sono stati eliminati dal commercio i prodotti ad elevato grado di tossicità. I dosaggi e le formulazioni sono diverse. Fra i più utilizzati troviamo i piretroidi, che sono delle molecole sintetiche simili al piretro, un prodotto naturale ricavato dalla margherita. Si lavora per ridurre al minimo l’impatto o per far sì che sia mirato a determinati fasi, ad esempio colpendo solo le larve e le pupe.

Avvertenze sui prodotti?

Dietro ai prodotti chimici ci sono dei pittogrammi. Il consiglio è sempre quello di leggere l’etichetta per usare prodotto in maniera efficace e sicura.

Torna alla categoria: