Quando entrate in casa vi sembra di addentrarvi nella giungla, inciampando tra i giocattoli dei vostri figli, spaventandovi di fronte alla mole di panni sporchi ammucchiati tra il letto e il pavimento e disperandovi di fronte alle pile di piatti dei giorni precedenti?
Falsi Miti: detersivi pericolosi?
Di quando in quando, capita di leggere online alcuni articoli relativi al pericolo dei detersivi, sia in termini di potenziali conseguenze sulla salute che in termini di danni ambientali, con esplicito riferimento ad alcune componenti.
Vogliamo fare un po’ di chiarezza sull’argomento.
Intanto, va precisato che le sostanze che spesso vengono citate non sono pericolose, né tantomeno cancerogene (come invece ci è capitato di leggere).
Per esempio il Limonene, citato come una delle componenti pericolose dei detersivi, è in realtà presente anche come sostanza naturale (è l’olio presente in grande quantità nella buccia degli agrumi).
Viene riportato sull’etichetta solo perché la sua presenza potrebbe provocare, in individui già sensibilizzati, una qualche reazione allergica.
Esattamente come, per esempio, sulle confezioni di biscotti si menziona la possibile presenza di tracce di frutta a guscio, senza per questo considerarla pericolosa.
Le sue proprietà sono state riviste anche nell’ambito delle regole di valutazione delle sostanze chimiche (REACh) e nessuna classificazione di tipo cancerogeno o simile è stata ritenuta necessaria.
Per chi volesse prendersi lo sfizio di vedere la classificazione ufficiale del Limonene, può visitare il sito del “REACh registered substances database”.
Forse non tutti sanno che il settore dei detersivi è uno dei più normati (giustamente visto che sono prodotti che vanno in mano a tutti): esistono normative e regolamenti sia nazionali sia europei, che regolamentano le singole sostanze chimiche che li compongono e le loro formulazioni.
Tutte le sostanze chimiche sono valutate per tener conto del loro impatto sulla salute umana e dell’ambiente, tenendo conto delle loro specifiche condizioni d’uso e, inoltre, le formule hanno limiti per evitare l’utilizzo di ingredienti che, in quantità eccessive, potrebbero dar luogo a problemi (ad esempio i fosfati per l’eutrofizzazione).
L’Italia è sempre stata un passo avanti in questo campo, visto che queste norme sono state applicate molto tempo prima che nel resto d’Europa.
Sul sito del Ministero della Salute è possibile approfondire due fondamentali regolamenti, il REACh per l’uso delle sostanze chimiche in generale e il Regolamento Detergenti per quanto riguarda i detergenti in modo specifico.
In futuro parleremo ancora di questi falsi miti, anche per una questione di sicurezza (vi dice niente “il fai-da-te”?) oltre che di chiarezza!
Fate attenzione alle fonti. E come diceva Beck in una vecchia canzone: “don’t believe everything that you breath...”
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