I segreti per una cucina senza macchia? Una questione di pH

Il desiderio è sempre quello di avere una casa pulita e profumata dove ogni superficie splende di luce propria. Ci si impegna a igienizzare e detergere ogni angolo con cura e attenzione ma ecco che dopo una lunga giornata di pulizie, quando si torna in cucina, quell’alone di unto sull’anta della credenza e quelle fastidiose incrostazioni sulla griglia sono ancora lì. Queste piccole sorprese possono dipendere da una svista ma possono essere anche causate dall’utilizzo del detergente sbagliato che magari, per ragioni chimiche, non è adatto per risultare efficace con determinate macchie. Come poter quindi scegliere il prodotto perfetto per la pulizia della cucina?

Essendo una delle zone più vissute della casa, dove prevalgono componenti organici di origine animale e vegetale, sono necessari dei prodotti specifici per questo tipo di sporco, in grado di igienizzare a fondo senza però essere troppo aggressivi sulle superfici che, a causa della frequenza della pulizia, potrebbero usurarsi. 

In commercio i prodotti sono numerosi, cosa che spesso crea confusione su quale scegliere, finendo per acquistare basandosi sul prezzo o la notorietà del brand. L’elemento realmente importante da tenere in considerazione, in questo caso, è il livello di acidità del pH. Quando si parla di pH si fa riferimento ad una scala che può variare da 0 a 14 così suddivisa:

  • 0 – 6.9: pH acido;
  • 7: pH neutro;
  • 7.1 – 14: pH alcalino o basico

Questo è un dato importante da tenere in considerazione perché a seconda del tipo di macchia, della superficie da trattare e dell’ambiente, va utilizzato un prodotto con pH diverso. In bagno, ad esempio, si consiglia di usare spray o detergenti a base acida poiché capaci di reagire con il calcare che si accumula nelle superfici a causa della durezza dell’acqua, oppure per le superfici lucide si suggerisce l’utilizzo di prodotti a base neutra poiché sono più delicati e capaci di rispettare la lucentezza dei piani. 

Allo stesso modo, anche la cucina ha le sue preferenze che si spostano sulla parte finale della scala, andando quindi a richiedere prodotti a base alcalina o basica. La ragione risiede nell’azione che si crea quando il composto alcalino incontra il grasso e l’unto, ovvero la saponificazione. Questa particolare reazione chimica consiste nella trasformazione dei grassi, ad opera dell’elevata alcalinità. Inoltre anche altre eventuali componenti organiche delle incrostazioni vengono eglio disgregate da prodotti a pH elevato.Grazie alla reazione chimica in soluzione basica e ad un panno umido, quindi, le macchie e gli aloni di unto e grasso spariranno portando con sé la potenziale carica batterica.

Oltre alle macchie di grasso, altro grande nemico in cucina è l’incrostazione. Spesso si trovano infatti pentole bruciacchiate o griglie incrostate che sembrano ormai essere spacciate, ma anche qui dipende dal tipo di prodotto. Il segreto è usare uno sgrassante con pH elevato, da utilizzare con acqua tiepida. Basterà immergere in questa soluzione le pentole e le griglie incrostate che, grazie all’ammollo che farà sciogliere i residui, saranno più facili da rimuovere. Il pH però non è un dato a disposizione della comune casalinga, per cui , per distinguere i prodotti appropriati, occorre individuare quelli specifici per la cucina; quelli per bagno o per usi generici sono sicuramente meno efficaci su questo tipo di sporco. 

Una volta che tutto è finalmente lucente e sicuro, non resta che risciacquare accuratamente ogni angolo interessato dalle pulizie poiché i detergenti contengono sostanze potenzialmente dannose per la salute ed è bene evitare che queste vengano a contatto con la preparazione delle pietanze.
La cucina è finalmente pulita e pronta per il prossimo utilizzo… Rimane solo da decidere quale sarà la prossima stanza alla quale dedicarsi

 

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