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Decluttering e Space clearing: ti spiego cosa sono e perché fa bene farlo
A cura di Elena Dossi
Hai mai sentito parlare di decluttering e spaceclearing? Apparentemente potrebbero sembrare sinonimi, in realtà non sono esattamente la stessa cosa e adesso ti spiego perché.
Con il termine Decluttering si intende la pratica di eliminare il superfluo – letteralmente in inglese clutter vuol dire confusione/disordine. Con il termine decluttering si intendono quelle attività che ci consentono di liberarci dagli oggetti ingombranti e inutili che soffocano e creano confusione nelle nostre abitazioni. Si tratta ad esempio di cose rotte, che non ci vanno più bene o che semplicemente per varie ragioni non utilizziamo più.
Con il termine Space Clearing, invece si vuole fare riferimento più a liberare spazio, e mantiene in qualche modo un’accezione sottrattiva della parola inglese. L’interpretazione che preferisco è quella di guardare allo space clearing in termini additivi, come l’arte di fare spazio. “Liberare spazio” rimanda più all’idea di svuotare, sgombrare uno spazio, “fare spazio” al contrario rimanda più all’idea di creare nuovo spazio per far posto con consapevolezza a quello che per noi conta di più e desideriamo avere intorno a noi, nella nostra casa e nella nostra vita.
Essere circondati dal disordine è frustrante. Il disordine genera confusione non solo nell’ambiente che ci circonda ma anche nella nostra testa. Al contrario, una casa pulita, ordinata e ben organizzata aumenta l’armonia, il benessere e contribuisce a semplificare e migliorare la qualità della vita.
Al di là delle mode del momento e degli istinti da cui qualche volta tutti siamo improvvisamente colti, imparare a fare spazio nella nostra vita e circondarci solo da ciò che ci fa stare bene ci semplifica enormemente le cose nel quotidiano e ci conduce verso uno stile di vita più armonioso e meno stressante.
Ed è proprio questo aspetto - migliorare e semplificare la vita - quello che più mi piace.
Meno tempo sprechiamo a ostinarci a voler conservare qualche cosa che non ci serve, più tempo avremo a nostra disposizione per fare quello che ci piace e ci rende più felici.
La teoria vista così sembra semplice, la pratica lo è un po' meno. In effetti liberarsi dal disordine può risultare un compito faticosissimo soprattutto se abbiamo permesso che alle cose di accumularsi per troppo tempo senza mai sistemarle. Si parte prima con un pensile, poi con un’intera stanza, fino ad arrivare, non si sa bene come, ad avere un intero box stipato di cianfrusaglie che non sapevamo neppure più di possedere.
Se guardandoti intorno ti senti stressato dall’accumulo di oggetti è arrivato anche per te il momento di iniziare con un po' di sano decluttering. Da dove partire?
1 - Fatti le giuste domande: il primo punto da cui partire è la consapevolezza di quanto un oggetto ancora ti sia utile o ti piaccia. Quindi è indispensabile farsi le giuste domande. Lo uso? Mi serve? Mi piace? Mi dà gioia indossarlo/usarlo? Ne ho già comprato un altro in sostituzione? In base alle risposte che ti darai sarà facile decidere se continuare a conservarlo oppure no.
2 - Scegli il momento giusto: non ha senso dedicarsi al decluttering fra una telefonata e l’altra o mentre stai preparando la cena. Fare decluttering richiede la tua totale attenzione e anche una certa determinazione nel voler vedere le cose cambiare in meglio. In base al tuo stile di vita e ai tuoi impegni valuta quando ti ci puoi dedicare. Potrebbe essere il week end, un giorno di ferie che ti puoi concedere durante la settimana o 30 minuti ogni sera prima che la famiglia rientri a casa. Questo è diverso per ognuno di noi, ma il suggerimento è quello di identificare un momento preciso della settimana e pensare a questo come fosse un appuntamento lavorativo che non puoi assolutamente rimandare. Tradotto, non vale dire “lo faccio domani”.
3 - Atteggiamento mentale: se parti con il giusto atteggiamento sei già a metà dell’opera. Metti in sottofondo la musica che ti piace, quella che ti ricarica di energia quando ne hai più bisogno e concediti una piccola pausa quando senti di essere stanco e ti rendi conto che non stai più eliminando ma semplicemente spostando da un angolo all’altro della stanza. Per ottenere un risultato soddisfacente e duraturo procedi secondo i tuoi ritmi e con un tempo di fine lavori ben chiaro in testa.
4 - Inizia dal cassetto della biancheria intima: il pensiero di dover eliminare le cose in tutta casa o in tutto l’armadio fa sembrare il lavoro insormontabile e più difficile di quanto non lo sia in realtà è. Il suggerimento è quello di ragionare in categorie. Quindi ad esempio se il tuo obiettivo è alleggerire l’armadio pensa prima ai vestiti, poi alle scarpe, poi alle borse ecc. Se ancora ti sembra troppo rendi le categorie sempre più piccole e definite, quindi ad esempio prima i maglioni, poi le t-shirt, poi i pantaloni e così via. Il mio consiglio è quello di partire dal cassetto della biancheria intima. Qui è più facile capire cosa tenere e cosa eliminare, meno emozioni e meno ricordi. I risultati sono immediati, il tuo senso di benessere alle stelle e proseguire con le altre categorie sarà più semplice.
5 - Prevedi una data di fine lavori e un premio finale: l’atto di eliminare non deve essere vissuto come una privazione, ma come la possibilità di fare spazio al nuovo: sarebbe troppo triste immaginare una vita senza acquisti. Fissare un premio finale una volta raggiunto l’obiettivo potrebbe essere un’ulteriore motivazione a non lasciare le cose a metà, l’aspetto interessante è che ora sei in grado di fare un acquisto consapevole e spezzare il circolo vizioso dell’accumulo.
Una precisazione infine è doverosa. Per me eliminare non vuol dire buttare, preferisco l’idea di poter dare una seconda vita a quegli oggetti e vestiti in buono stato che non servono più. Vedere le cose in questo modo sarà un’ulteriore motivazione a lasciar andare senza eccessivi sensi di colpa.