Quando entrate in casa vi sembra di addentrarvi nella giungla, inciampando tra i giocattoli dei vostri figli, spaventandovi di fronte alla mole di panni sporchi ammucchiati tra il letto e il pavimento e disperandovi di fronte alle pile di piatti dei giorni precedenti?
Glossario delle pulizie - Conoscere la terminologia
La scienza delle pulizie inizia sempre da una buona conoscenza del glossario.
Vediamo dunque insieme la differenza tra pulire, lavare, detergere, igienizzare, disinfettare e sanificare. Conoscere il termine giusto vi aiuterà ad evitare confusioni, fraintendimenti e soprattutto a impiegare nella pulizia prodotti sbagliati.
Molti di noi li utilizzano erroneamente come sinonimi, anche se in realtà sono molto diversi tra loro (come ci insegna il regolamento europeo in materia di detergenza) e quindi noi di Puliti&Felici vi daremo spunti e nozioni utili per evitare di fare errori.
Eccoli qui di seguito tutte le differenze.
PULIRE: significa rimuovere lo sporco indesiderato e tutto ciò di estraneo e indesiderato da qualsiasi superficie, come ad esempio aspirare le briciole dalla tovaglia, rimuovere resti di cibo dai piatti e stoviglie, foglie dal pavimento oppure la polvere che si deposita su divani e tappeti.
LAVARE: con questo termine vogliamo racchiudere tutte le azioni di pulizia in cui vengono impiegati dei liquidi, in particolare come l’acqua che serve per rimuovere la polvere dalle superfici dei mobili e dai pavimenti e lo sporco dai tessuti; la sua azione è potenziata dall’uso dei tensioattivi che ne aumentano il potere bagnante e la capacità di asportare lo sporco.
DETERGERE: come anticipa la terminologia, raggruppa tutte le azioni di pulizia in cui vengono impiegati dei detergenti complessi, con lo scopo di rimuovere e allontanare con meccanismi diversi i diversi tipi di sporco.
IGIENIZZARE: questo termine è il più ingannevole di tutti in quanto può essere confuso con ‘disinfettare’, ovvero la rimozione massiva e completa di germi e batteri dalle superfici, ma non è così. Igienizzare significa detergere, pulire a fondo come ad esempio facciamo con piatti e stoviglie dopo un pasto, eliminando lo sporco e, con esso, parte dei microrganismi, portando così la superficie nelle condizioni compatibili con la salute e il benessere, che spesso non richiedono l’eliminazione completa dei microrganismi.
Anche l’istituto Superiore della Sanità ha voluto differenziare i due termini per evitare confusioni, informando gli utenti che igienizzante non è sinonimo di disinfettante.
DISINFETTARE: eccoci arrivati alla rimozione praticamente totale dei microrganismi attraverso l’utilizzo di prodotti disinfettanti specifici (questa funzione deve essere riportata in etichetta ed è riservata ai prodotti a tale scopo autorizzati dal Ministero della Salute.).
L’azione disinfettante di oggetti, superfici e tessili è di norma limitata ad alcune circostanze o casi specifici come ad esempio nell’eventualità di persone immunodepresse, anziani malati o neonati è deve essere mirata a superfici specifiche, con l’obiettivo di interrompere la catena di contaminazione, non quello di assicurare la sterilità dell’ambiente.
SANIFICARE: è un termine importato dal mondo britannico e non è altro che un sinonimo di disinfettare.
VI SVELIAMO UN SEGRETO! Il bicarbonato e l’aceto non sono né detergenti né disinfettanti! Diffidate quindi da chi vi consiglia il loro impiego per eliminare germi o batteri.