Lo Psicologo risponde: le pulizie di Primavera

A cura di  Psicologo in blue jeans

È primavera. Benché il tempo atmosferico di questi giorni non ci aiuti a sentirla, l’arrivo di questa stagione dell’anno si accompagna, tradizionalmente, a una vera e propria sensazione di nuovo inizio. Se però la natura, dopo il letargo invernale, si risveglia, noi uomini, al contrario, possiamo sperimentare in questo periodo un maggior senso di stanchezza e apatia, umore più ballerino, se non addirittura un aumento dell’ansia. Molto di tutto ciò è spiegabile, a livello biochimico e neurobiologico, con un’iperproduzione nel nostro corpo di cortisolo, l’ormone dello stress. Quindi che fare? Dobbiamo vincere la pigrizia e quel rimuginio di pensieri tipici dell’inverno. Per farlo ci sono le tradizionali pulizie di primavera! Un vero e proprio incubo per le desperate housewives, ma anche un’esigenza impellente per tutti noi. A volte, si avverte la necessità di ribaltare letteralmente casa. E quando riusciamo a farlo ci sentiamo meglio. Ogni cosa sembra andare al proprio posto

Mettiamo mano agli armadi e buttiamo ciò che non mettiamo più o che pensiamo non ci valorizzi. Insomma, cerchiamo di vestirci a nuovo, ci diamo l’opportunità di cambiare abito, una parola che nell’originale latino habitus significa proprio “modo di vestire”, ma anche “modo di fare, atteggiamento, spirito”. Per fare tutto questo, però, abbiamo bisogno di spazio e quindi lo creiamo a forza. Cosa utile da fare anche negli ‘armadi’ che contengono le nostre emozioni e i nostri pensieri: per accoglierne di nuovi, dobbiamo creare un vuoto che possa essere riempito, lasciando andare ciò che non ci serve più o rielaborando i nostri pensieri per dare loro una nuova forma. Sono convinto, infatti, che non tutto, nei nostri armadi di casa e della mente, possa o debba essere semplicemente buttato. Alcuni ‘fatti’ psichici non possono essere cancellati, così come non vogliamo magari separarci da quel maglione che avevamo acquistato anni fa anche se ormai non lo mettiamo più. Le pulizie di primavera ci danno quindi l’occasione di re-inventare gli oggetti, ma anche di ri-elaborare i fatti che ci sono accaduti. Come? Guardando tutto da una diversa prospettiva e provando a stabilire nuove connessioni tra fatti ed emozioni. Tutto è transitorio e in divenire, anche se spesso sembriamo ancorati a ciò che è stato e a ciò che vorremmo.

Tornando alle pulizie di primavera, un altro must è il lavaggio di fino dei vetri. Lo facciamo perché i raggi del sole possano entrare meglio nelle nostre case e riscaldare l’ambiente, ma anche per dare nuova luce a ciò che vediamo; un vetro opaco, infatti, distorce ciò che lo attraversa. E se la casa simboleggia il Sé, allora il vetro è un mezzo che permette di vedere dentro e guardare fuori di noi. La pulizia di quella superficie ci aiuta quindi ad avere uno sguardo più limpido. Questo è soprattutto vero quando diamo voce alle emozioni, le sentiamo e troviamo il modo migliore per viverle.
E cosa possiamo dire della polvere? Un vero incubo. Minuscole particelle che si depositano, quasi senza che ce ne accorgiamo, su ogni superficie. E così, per associazione, mi vengono in mente tutte le volte che non ci occupiamo in modo fattivo di ciò che ci accade. Ecco che, giorno dopo giorno, il nostro Sé più profondo si vela di una patina invisibile che finisce col creare una corazza tra noi e il mondo.
Insomma, fare le pulizie di primavera è una metafora della ricerca di una radicale trasformazione esterna che risponde a un bisogno interno, non sempre a noi così chiaro. Spesso, però, le viviamo come un peso e le facciamo distrattamente. Un buon esercizio che vi invito a sperimentare è quello di farle, invece, con maggiore consapevolezza.

Ecco un suggerimento pratico: provate ad ancorare la vostra mente alle attività che state compiendo; per esempio allo spazzolone, ascoltate il lieve fruscio dello strofinaccio sul pavimento, il profumo del detergerete scelto, sentite la forza nelle vostre braccia. Per evitare distrazioni, fate silenzio intorno a voi. Portare l’attenzione su ciò che stiamo facendo ci permette di sopportare meglio un dovere non molto piacevole, ma soprattutto ci consente di prenderci cura di noi stessi e del nostro mondo, ascoltando e ascoltandoci.   
Un ultimo consiglio: fate pulizia anche nei vostri device tecnologici. All’esterno, perché tanti sono i batteri che vi si depositano (ne abbiamo parlato qui, ndr), e all’interno, perché tra foto, video, chat, social, a volte i dati che affollano la nostra mente diventano davvero troppi da contenere.
Pulire in questo periodo dell’anno, tanto vicino alla Pasqua, ha anche il significato profondo di una risurrezione personale. Potremmo considerare il Sé, metaforicamente, come l’uovo che nasconde una sorpresa, cioè quelle risorse, di resilienza e creatività, che tutti noi abbiamo e che ci meritiamo, prima o poi, di scoprire.

Non mi resta che augurarvi di essere davvero Puliti&Felici e aspetto di leggere come andrà questo tempo di possibile rinnovamento della casa e di voi stessi.

 

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