Pulire il calorifero per scaldarsi meglio in inverno

Con l’arrivo delle prime giornate fredde comincia la classica disputa in famiglia che ha come tema il calorifero: chi decide il momento giusto per accenderlo? C’è chi lamenta di avere già freddo già ad agosto e chi invece afferma che fa ancora caldo girando per casa in maniche corte a dicembre.
A prescindere dal periodo, però, il procedimento per pulirlo è sempre lo stesso, un po’ laborioso ma sempre uguale.

I caloriferi, o termosifoni, sono stati inventati nell’800, e possono essere di vari materiali.
I più comuni sono in ghisa o in metallo, come l’acciaio e l’alluminio. Le differenze, in termini di manutenzione sono minima, mentre per quanto riguarda il funzionamento è necessario avere qualche informazione in più.
I caloriferi in ghisa tengono più a lungo la temperatura, anche se sono più lenti a riscaldarsi, soffrono meno di problemi di ruggine e sono più resistenti rispetto a quelli in acciaio che però hanno una tempo di riscaldamento  più immediato. L’alluminio offre un buon compromesso fra i due, oltre che talvolta un aspetto più moderno.

A prescindere dai materiali, le parti che lo compongono sono: i supporti per fissarlo alle pareti, le valvole e i tappi con le guarnizioni. Comprese a fondo le parti del termosifone, se finalmente anche l’ultimo componente della famiglia è stato convinto, ora bisogna capire come ripulirlo prima di accenderlo. 

Per cominciare è doveroso munirsi di aspirapolvere, spazzola a manico lungo, un bicchiere, un contenitore con acqua, detersivo e infine una spugna e un panno antistatico. Questi strumenti consentiranno la pulizia del calorifero seguendo varie fasi: esterna, interna e attorno. 

Il primo passo è quello della pulizia esterna. Questa fase può essere inizialmente fatta in modo superficiale. L’obiettivo è quello di rimuovere solo la polvere e i residui che potrebbero essere trascinati nelle altre aree del calorifero. In questo momento basterà utilizzare la spazzola a manico lungo per raggiungere gli spazi più angusti, soprattutto le fessure, e l’aspirapolvere per rimuoverne ogni traccia di polvere.
A questo punto si può passare alla manutenzione  interna che prevede l’espulsione delle bolle d’aria dai condotti. Munirsi quindi di un bicchiere. Aprire la valvola di sfiato e far uscire l’aria finché non si vedono tracce d’acqua.
Una volta richiusa la valvola il calorifero è pronto all’uso.
Terminata la pulizia interna si può passare nuovamente a quella esterna.
Ripulire accuratamente attorno alla valvola di sfogo con spazzola e aspirapolvere assicurandosi che la fuoriuscita di aria e acqua non abbia lasciato tracce. Inumidire ora una spugna con dell’acqua e un detergente per poi asciugare bene e passare alle zone attorno al termosifone.

Se ci sono delle macchie gialle sul muro, dovute al calore, usare il vapore o passare un panno inumidito in acqua e candeggina. Esistono anche appositi panni o spugne che, agendo come una gomma da cancellare, permettono di eliminare gli antiestetici baffi grigi che accompagnano spesso i caloriferi.
Per evitare che si formino, prendete in considerazione di coprire i caloriferi con gli appositi teli filtranti.
Se questi aloni sono presenti anche sul calorifero stesso e, nonostante i trattamenti non riuscite ad eliminarli o il muro resta chiazzato, dovrete considerare di passare una mano di vernice.

Prestare attenzione anche ai supporti e alle valvole da pulire con una spazzola a setole metalliche.
Se è soggetto a ruggine, dopo la pulizia, verificate la causa: se non si tratta di macchie di piccola entità ma fossero indice di perdita di liquido, un intervento dell’idraulico permetterà di evitare guai peggiori.
Ora che il vostro calorifero è pulito, splendente e pronto all’uso, non vi resta solo che rilassarvi davanti alla televisione con un buon libro godendovi il tepore che vi sta regalando.

 

 

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