Quando entrate in casa vi sembra di addentrarvi nella giungla, inciampando tra i giocattoli dei vostri figli, spaventandovi di fronte alla mole di panni sporchi ammucchiati tra il letto e il pavimento e disperandovi di fronte alle pile di piatti dei giorni precedenti?
Non parleremo male dell’aceto, fidatevi!
“Non giudicare sbagliato ciò che non conosci, prendi l’occasione per comprendere”
Pablo Picasso
Macchie di calcare sulle posate?
Aceto!
Macchie di calcare sul lavabo?
Aceto!
Macchie di calcare sui sanitari?
Ovviamente aceto!
Ma siete così sicuri?
Certamente, il calcare è una sostanza che si scioglie con gli acidi e l’aceto lo è.
L’aceto è un acido.
Possiamo dire che in caso di superfici da lucidare eliminando piccole e leggere macchie, l’aceto può essere effettivamente un buon alleato, ma nel caso di incrostazioni persistenti, tenaci ed estese su vaste aree da pulire allora i formulati acidi specifici in commercio diventano insostituibili.
Essi hanno sicuramente una forza maggiore e la loro viscosità garantisce loro di restare a contatto più a lungo con il calcare stesso, senza scivolare via. Mentre il prodotto aderisce alla superficie da pulire, i tensioattivi in esso contenuti aiutano la penetrazione della componente acida nelle incrostazioni e agevolano la loro rimozione.
Tempo, prodotto e risultato saranno dunque ottimizzati e, seguendo tutte le indicazioni riportate in etichetta, in massima sicurezza.
Se non vi abbiamo comunque convinto e preferirete sempre e comunque l’aceto, ricordatevi di utilizzare quello bianco, non perché esso sia più efficace, ma perché la variante rossa potrebbe a sua volta macchiare la superficie che state pulendo!
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