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Le zanzare: impariamo a conoscerle e a difenderci
Habitat differenti, zanzare differenti, comportamenti differenti.
In Italia sono state identificate circa 70 specie diverse di zanzare, tutte con caratteristiche e abitudini diverse.
La comunità scientifica è ben informata sulla diffusione di questo fastidioso insetto e dà suggerimenti e consigli preziosi su come bisogna agire per proteggersi.
Innanzi tutto però, per scegliere la strategia più corretta da adottare contro le zanzare, è necessario capire esattamente con chi abbiamo a che fare e comportarsi di conseguenza.
Le principali e più fastidiose zanzare italiane sono 4:
- Zanzara Comune (Culex pipiens): di colore marrone chiaro, punge di sera e mattino presto ed è conosciuta per il fastidiosissimo ronzio che sa produrre. E’ particolarmente diffusa nelle aree urbane, in quanto si riproduce in piccoli ristagni d’acqua e si sposta poco. E’ la zanzara con cui da sempre abbiamo convissuto.
- Zanzara Anofele (Anopheles claviger): un po’ più grossa delle specie cittadine, provoca una puntura particolarmente fastidiosa e trova, come habitat naturale per il suo sviluppo, l’ambiente rurale, caratterizzato da stagni e paludi.
- Zanzara di risaia (Ochlerotatus caspius): marrone e lievemente striata, può volare diversi chilometri, si sposta in sciami ed è in grado di infestare ampie aree nelle ore serali per poi sparire prima che giunga la notte.
- Zanzara Tigre (Aedes albopictus): nera a strisce bianche, a differenza delle altre specie, è attiva durante il giorno e non solamente dall’alba al tramonto. Punge molto più rapidamente e riesce a fuggire velocemente, rendendosi difficile da uccidere.
In generale, l’ambiente ideale per le zanzare nello stadio giovanile è costituito dall’acqua stagnante, dolce o salmastra, indipendentemente dalla sua estensione e profondità: dai fitotemi (microsistemi acquatici) ai piccoli ristagni come tombini o sottovasi, alle pozzanghere, alle coltivazioni a tecnica di sommersione (risaie) fino alle grandi aree che caratterizzano le zone umide e costiere.
Le femmine depongono le uova nell’acqua o sulla sua superficie e sempre nell’acqua si svolge tutto lo sviluppo fino allo stadio di larva e poi di pupa, con una durata che può variare da 4 giorni a 1 mese in base alla temperatura.
Ma quanto vive una zanzara? La durata di vita degli adulti è variabile: i maschi vivono dai 10 ai 15 giorni, mentre le femmine da 1 mese a 4-5 mesi, riproducendosi più volte.
La loro dieta consiste in liquidi zuccherini, dai quali traggono l’energia di cui hanno bisogno, mentre il sangue è necessario alle femmine per fornire l’adeguato apporto proteico per la maturazione delle uova. Vittime di questo bisogno siamo noi esseri umani, ma non solo: anche altri mammiferi, e poi uccelli, rettili e anfibi.
Come ci possiamo difendere?
Dalla conoscenza della natura e delle abitudini delle zanzare che ci molestano derivano le strategie da adottare per evitarne il fastidio.
Mentre per le zanzare che sopraggiungono a sciami c’è poco da fare per i privati per combatterle allo stato larvale, negli altri casi l’eliminazione dei focolai di proliferazione è il primo passo da compiere: nelle aree urbane, e quindi nelle nostre abitazioni, possiamo modificare l’habitat in modo da non renderlo ospitale alla deposizione delle uova, svuotando i sottovasi o riempiendoli di sabbia, eliminando ristagni d’acqua e tutte quegli oggetti che possono favorire la formazione di microambienti acquatici.
Ulteriore passo che si può compiere, ove non sia possibile eliminare il ristagno, è quello di effettuare un intervento mirato sulle larve: in commercio esistono numerosi prodotti, tra cui delle pastiglie effervescenti di antilarvale, che possono combatterle quando sono a questo stadio di sviluppo. Contro gli esemplari adulti i sistemi sono invece ,essenzialmente:
- Utilizzo di strumenti di tipo fisico-meccanico: zanzariere, emanatori di ultrasuoni o ventilatori, trappole per zanzare, oppure l’uso di indumenti chiari che vadano a interferire con la loro percezione dei colori;
- Utilizzo di repellenti, cioè di quelle sostanze che infastidiscano a livello olfattivo la zanzara, provocandone l’allontanamento. Ce ne sono di tantissimi tipi. Innanzitutto creme e spray chimici, a base di DEET (N.N-dietil-m-toluamide) o di ICARIDINA (Picaridin). Puoi utilizzarli tranquillamente, seguendo le istruzioni d’uso; qualche cautela ti verrà indicata per l’uso sui bambini e per quelli più piccoli sarà preferibile ricorrere a mezzi come barriere come zanzariere. È opinione diffusa che alcune piante e fiori emanino profumi particolarmente fastidiosi per gli insetti e abbiano quindi la capacità di tenerli alla larga. Ciò è sicuramente vero per alcune specie di crisantemi che contengono piretro e derivati, alla base di molti insetticidi. Tra le piante menzionate per le loro proprietà contro gli insetti possiamo citare la citronella, i gerani, le calendule, la lavanda e il basilico. Se avete la possibilità di farlo, vi consigliamo di acquistare alcune di queste piante e di posizionarle vicino alle finestre o davanti all’ingresso di casa o di utilizzarne gli olii essenziali. Ricordate comunque che, anche se naturali, sempre di sostanze chimiche si tratta e che i prodotti insetticidi ed insettifughi in commercio vengono sempre valutati dal Ministero della Salute per garantirne l’efficacia e la non pericolosità.
- Utilizzo di trattamenti chimici adulticidi: piastrine e liquidi insetticidi da inserire negli emanatori elettrici, zampironi o soluzioni nebulizzate nell’aria che uccidono le zanzare durante il volo o quando si posano sulle superfici. Anche questi prodotti, come i repellenti menzionati sopra, devono rispondere a precisi requisiti in termini di efficacia e sicurezza d’uso, per cui possono essere utilizzati con fiducia, seguendo sempre le istruzioni. Spesso contengono derivati dal piretro, che si può ricavare da piante simili ai crisantemi o sostanze simili e possono essere integrati con altri attivi sintetici.
Un ultimo piccolo consiglio sul verde: effettuare disinfestazioni sulle siepi che circondano un giardino, anche piccolo, oltre che bonificare una fonte molto probabile di zanzare, crea una barriera impenetrabile che impedisce alle zanzare di avvicinarsi dall’esterno.
Se la conformazione della siepe consente una buona difesa perimetrale, ci si potrà concentrare nella lotta in giardino senza doversi preoccupare anche delle zanzare che magari un vicino indisciplinato sta allevando nei suoi sottovasi o nei suoi bidoni di raccolta per l’acqua piovana.
Spero di aver esaudito tutte le curiosità e di aver risposto a tutte le domande su questo fastidioso insetto che tanto ci molesta e infastidisce nella stagione calda, ma che, una volta conosciuto bene, non si rivela poi così invincibile.
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