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Tensioattivi. Di cosa si tratta?
Quando parliamo di detergenti, ci riferiamo molto spesso ad una vastità di prodotti destinati alla pulizia di cui oltre allo scopo non sappiamo esattamente la loro composizione e come agiscono su ogni tipo di sporco.
Ad esempio il sapone è composto dal sale di sodio e/o di potassio di uno o più acidi grassi e fa parte di una famiglia di molecole chiamate “tensioattivi”.
- Vi starete domandando, ma cosa sono?
Oggi con questo post cercheremo di darvi maggiori dettagli e farvi capire come agiscono e la loro classificazione.
Innanzitutto un tensioattivo è una molecola composta da due zone che si comportano diversamente, infatti una parte è idrofila - cioè ama l’acqua - mentre l’altra idrofoba - ovvero la odia. Per questo motivo a bassa concentrazione tendono a portarsi alla superficie della massa di acqua (per questo abbassano la tensione superficiale) e, aumentando la concentrazione formano delle sfere chiamate micelle, dove le code idrofobe sono rivolte verso il centro mentre le teste idrofile verso l’esterno. Se la concentrazione è ancora più elevata le micelle cominciano a formare dei tubicini e delle strutture lamellari ancora più complicate. In questo modo le code idrofobe vengono “nascoste” e l’acqua non le riconosce più come estranee.
- Ma come puliscono?
I tensioattivi hanno svariate proprietà e possono svolgere anche più funzioni contemporaneamente, vediamole qui di seguito:
- Aiutano a bagnare: i tensioattivi permettono di far penetrare l’acqua nei tessuti fino a raggiungere le fibre.
- Ricoprono lo sporco: una volta bagnato il tessuto, le code idrofobiche identificano lo sporco grasso e lo circondano, ricoprendolo.
- Aiutano a sollevare lo sporco: una volta circondato con le code idrofobiche che si insinuano nel grasso e lo sollevano le micelle inglobano lo sporco e lo rendono “solubile” in acqua.
- Formano micelle ed emulsionano lo sporco: in questo modo le particelle di sporco vengono asportate dal tessuto e portate via dalla massa d’acqua.
In base alla loro carica presente all'estremità idrofila i tensioattivi si possono classificare in diversi tipi:
- Anionici: hanno carica negativa e sono quelli dal più elevato potere detergente (es. detersivi per lavaggi a mano/lavatrice), funzionano molto bene ma sono tendenzialmente anche quelli più irritanti sulla pelle. Sono spesso combinati con altri prodotti per ridurre l’aggressività sulla cute.
- Non-Ionici: non hanno nessuna carica e non sono sensibili alla durezza dell’acqua, ottimi per i lavaggi a bassa temperatura, nonostante la loro elevata capacità detergente sono più delicati.
- Cationici: hanno carica positiva e sono poco utilizzati per detergere mentre li troviamo più frequentemente negli ammorbidenti.
- Anfoteri: hanno sia carica positiva che negativa, hanno una buona capacità detergente e sono apprezzati perché sono delicati sulla pelle.